Click è un romanzo in cui il giovane protagonista Cesare scopre di essere epilettico e, dentro la fatica di accettare questa malattia, scopre il valore degli amici, il dolore del tradimento, la felicità di un amore e la compagnia di adulti che lo aiutano ad accogliersi per quello che è. Tommi, Quattropaia, Letizia, Bro, Paolo sono con Cesare i protagonisti di una storia di amicizia che si sviluppa tra i banchi di scuola e le stanze dell'ospedale, il linguaggio è quello della quiotidianità, dei giovani, con le loro manie e con le loro difficoltà, ma anche con la loro capacità di rinascita. Uno spaccato molto intenso e vivissimo di vite ordinarie che diventano straordinarie e paradigmatiche, capce di coinvolgere grazie alla sua semplice profondità.
Un romanzo di formazione in cui il protagonista cambia radicalmente la sua vita per l'amicizia decisiva con Don Pino Puglisi, il prete siciliano ucciso dalla mafia a cui la sua presenza e la sua fede viva dava molto fastidio. E' anche, insieme, un grande affresco di una Palermo violenta e crudele, ma capace di nascondere dentro di sé esperienze di speranza e di rinnovamento che possono nascere e crescere, come nella vita di ciascuno di noi, grazie all'incontro con persone che, sollecitando la nostra libertà, ci chiedono di vivere senza finzioni.
Nel romanzo in versi di Corrado Bagnoli Fuori i secondi e nello spettacolo teatrale che ne è stato tratto, il protagonista è Augusto, una giovane promessa del pugilato italiano degli anni cinquanta che, dopo avere incontrato Maria, lascerà il ring per costruirsi una famiglia, diventando padre di tre figli e avviando una piccola impresa commerciale. Questa storia singola diviene emblematica di un momento di transizione tra un'Italia che parlava in dialetto e la successiva che iniziava a far proprio l’italiano; di un'Italia che cercava di ricostruirsi dopo le macerie della guerra e viaggiava tra mille difficoltà verso il boom economico e che poi ne vivrà altri, le cui conseguenze ancora oggi viviamo. Augusto e Maria, in fondo, sono figure semplici, ma hanno un’intima sapienza che li rende esemplari per noi: essi sono capaci di non perdersi e andare avanti, nonostante tutto ciò che li può travolgere. In Fuori i secondi libero arbitrio e destino, dunque, tessono insieme la traccia della vita e le danno senso: vivere è accogliere ciò che viene, vivere è fare in modo che il destino si compia, saper attendere che accada e, contemporaneamente, sapere agire tenacemente per andarvi incontro.
Un mondo, quello di The giver, in cui, appunto, nessuno dice più io, in cui nessuno prova l'esperienza grande e anche dolorosa della libertà; un mondo nei confronti del quale un giovane ragazzo si ribella, non per difendere un'idea, ma per potere vivere fino in fondo quello che egli sente di desiderare: un amore protettivo per un piccolo bambino, la possibilità di riconoscere il bene e il male, la possibilità di scegliere la sua strada e dunque anche di sbagliare.
Questo libro è la storia della conversione adulta di Lewis al cristianesimo: un percorso estremamente personale ed un’esperienza fondamentalmente “intellettuale”, che però mostra come ragione e immaginazione possano fondersi nella ricerca del loro comune oggetto, la bellezza, e di come questa possa essere incontrata allo stesso modo nel libri e nella concretezza di un paesaggio naturale o di un rapporto umano.
Il “nuovo” che entra nella vita e ti costringe a cambiare? E’ quello che è successo a Paolo: è possibile che nella realtà avvenga l’incontro con qualcosa di “strano“ e imprevedibile, e questo incontro sblocca l’io, lo mette in movimento, provoca la sua libertà, con cui non deve più barare.
La vita ti viene incontro e ti provoca a muoverti: questo è successo anche a Barabba, ma lui si è mosso solo a metà; perché? Barabba siamo NOI: è l’uomo moderno… religioso ma inguaribilmente razionalista, desideroso di Dio ma poco disposto ad accettare che Egli si presenti ed agisca in un modo diverso da come ce lo si aspetta.
Oggi siamo in una grave crisi economica…soprattutto perché la “gente” non ha più speranza; eppure l’Italia fine anni ‘40 era messa molto peggio, e in pochi anni è cresciuta enormemente ... per questo è stato importante lo “spirito di don Camillo e Peppone”: l’idea che possiamo anche prenderci a legnate tutti i giorni, ma siamo parte gli uni degli altri.
Il dramma di Stefano, che per lui diventa tragedia, è non saper ascoltare fino in fondo la “misteriosa attrattiva” che ha dentro: nella vita occorre accettare di fidarsi di qualcosa di più grande di sé, anche a costo di sfidare i pregiudizi di tutti e il “buon senso” comune; questo può sembrare folle, ma non è irragionevole, perché Stefano aveva un “dato” su cui appoggiarsi, la misteriosa attrattiva di quel fatto che non lo lasciava tranquillo e faceva parte della realtà , e non dei suoi pensieri sulla realtà.
Il mondo che il romanzo ci mostra è bello e buono, e per questo val bene la pena di battersi. In questa lotta tu devi fare la tua parte, ma non sei mai da solo, e comunque c’è una Forza misteriosa e grande che veglia e agisce, di cui possiamo riconoscere gli emissari e i segni.
Un’arma molto potente che Berlicche, il diavolo, suggerisce di usare è la confusione: per offuscare le certezze che il (suo!) Nemico ha donato all’uomo. Ma il cuore che Dio ha dato all’uomo può sempre riconoscere, attraverso l’esperienza, la realtà per quello che veramente è.
Le regole di una convivenza che comprende tutto… sono nette e precise, anche severe, ma sono continuamente proposte ai ragazzi come qualcosa che è per loro e da adulti che si mettono in gioco con loro, e che ha come energia un’affezione nei loro confronti.
Il Cristianesimo, proprio perché nella sua essenza è sintesi dell’aldiqua e dell’aldilà, ha fornito all’uomo occidentale un’energia spirituale che ne ha trasformato l’anima e l’ha reso capace di affrontare le circostanze dei tempi oscuri susseguenti alla caduta dell’impero romano, quando l’idea stessa della civiltà sembrava perdersi nel nulla.
Ho imparato a rendermi conto che c’è un di più in ciò che studiamo. Ho imparato a meravigliarmi davanti a una pagina.
Fronte del Porto mi ha aiutato ad avere uno sguardo più comprensivo anche verso i miei studenti.
Oltre all’aiuto nello studio, ho conosciuto nuove persone, adulti e ragazzi, imparato a stare con persone nuove in un modo nuovo